Piccole democrazie
crescono
Vogliamo raccontarvi un
piccolo episodio che apre alla speranza nel futuro e che, quindi, non può che
avere dei bambini come protagonisti. Come forse avevamo già scritto in passato,
non sono rari i pomeriggi in cui il giardino davanti a casa nostra si popola di
bambini che vengono a giocare col Franci e col Samu o, ad onor del vero, spesso
più che altro con i giochi del Franci e del Samu. Come si sa l’occasione fa
l’uomo ladro e così capita che a volte spariscano dei giocattoli. Anche se per
caso non te ne accorgi subito, lo capisci il giorno dopo perché si presenta il
doppio dei bambini in quanto la refurtiva intascata fa ingolosire i vicini di capanna del ladruncolo
che si precipitano nella speranza di ottenere un gioco in modo più o meno
lecito. Noi naturalmente insistiamo che non vengano portati via i giochi non
tanto per il loro valore in sé ma più che altro perché, se iniziano a sparire,
nel giro di una settimana non ce n’è più per nessuno. E’ consentito quindi
venire, giocare ma al termine è obbligatorio restituire. I metodi di controllo
svariano da una semplice supervisione ad una perquisizione al termine della
giornata. Qualche mese fa, proprio durante un “check out” abbiamo trovato le
tasche di un bimbo piene di macchinine a cui, evidentemente, il piccolo
furfantello non aveva saputo resistere. Senza farne un dramma, gli avevamo
comunque detto che per un po’ non sarebbe potuto venire a giocare. Anche ieri
il “munu-park” era pieno e alcuni bimbi erano facce nuove. Dieci minuti prima
della fine della giornata vedo un piccolino allontanarsi in maniera losca ma faccio
finta di niente; al momento del riordino me ne sono già dimenticato e
certamente non so dire se le macchinine sono tutte presenti oppure no. Oggi
puntualmente il numero dei presenti era ulteriormente incrementato dandomi la
conferma che forse qualcosa ieri era sparito. Ad un certo punto però vediamo
che si dispongono in cerchio e cominciano a parlare tra di loro. La discussione
è abbastanza animata e, tra i “leader” c’è quel bimbo che avevamo allontanato
qualche mese fa. Incuriositi li osserviamo andare avanti per una buona mezz’ora
senza capire bene cosa stesse succedendo. Al termine tutto il gruppo si dirige verso di
me e mi comunica che ieri un bimbo aveva portato via un gioco. Io innanzitutto li
ringrazio per il bel gesto fatto e poi gli chiedo di dire al loro amico che è
meglio se porta indietro la macchinina così che possano andare avanti a
giocarci tutti insieme quando vengono a trovarci. Ora io non so se ciò che ha
mosso questi bimbi a riportare l’accaduto sia stato uno spirito di giustizia o
la paura che, accorgendomi del furtarello da solo, avrei potuto impedire a
tutti di venire a giocare (comunque anche in questo caso sarebbe stato un
tentativo di preservazione dei propri “diritti” acquisiti) comunque credo che sia un piccolo episodio
positivo nella crescita di questi bimbi e, chissà, magari anche un segno di
speranza per il futuro di questa democrazia.
In un paese dove la
corruzione e le ingiustizie dilagano, questa è solo una piccola storia di
bimbi, ma è un esempio che farebbe bene a tanti adulti.
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