mercoledì 9 maggio 2012

Aber - trentottesima settimana

pane e rose”

6 mesi...6 mesi sono passati da quando per la prima volta ho chiesto alla suora responsabile dell'orfanotrofio di avere un' equipe educativa. Ma è così strano chiedere al personale che lavora in una struttura che ospita 120 ragazzi tra i 6 e i 18 anni di trovarsi almeno 2 volte al mese per condividere e programmare? Si, qui è strano o, meglio, non se ne sente il bisogno! “i ragazzi tornano alle 17 da scuola e devono lavare, pulire, cucinare, zappare, etc, etc, devono imparare a fare queste attività perchè gli serviranno nella vita” questa la prima risposta ricevuta in seguito alla mia proposta di qualche attività un po' più ricreativa. E' vero, condivido in parte quanto detto da suor Carolin però non si può limitare a questo la vita di un bambino o di un adolescente. Così ho iniziato a intervistare i ragazzi chiedendo a quali attività fossero interessati. Da febbraio, finalmente, siamo riusciti ad avviare diverse iniziative tra cui contattare dei pen-friends, fare un piccolo cineforum, alcune attività sportive, un doposcuola un minimo strutturato e, da ultimo, allestire una piccola biblioteca. E' anche passata l'idea che incontrarsi ogni tanto e fare due chiacchiere sui ragazzi non è totalmente tempo perso! Incredibile! Comunque non c'è del tutto da stupirsi visto che anche i “donors” tedeschi e austriaci che hanno contribuito a costruire la nuova struttura dell'orfanotrofio si sono “scordati” di prevedere una figura educativa nel progetto! Ops!
Durante la prima equipe mi sono permesso di scomodare addirittura Ken Loach suggerendo che “quello per cui bisogna lottare non è solo il pane, ma sono le rose”, non è giusto rassegnarsi a sopravvivere, bisogna cercare di vivere pienamente!

All'allestimento della biblioteca è stata presente in parte anche la Mari...ecco una sua piccola riflessione:
Cappuccetto Rosso
Durante una delle visite a casa del Vescovo abbiamo scoperto un “giacimento” di scatoloni pieni di libri in inglese! Sfacciatamente abbiamo chiesto se potevamo prenderne qualcuno... “Scegliete pure, dobbiamo portarli alle Primary School, ma vogliono soprattutto libri di testo...”
Così abbiamo scartabellato nei cartoni impolverati e abbiamo trovato un sacco di tesori: un libro che insegna a costruire giocattoli con le bottiglie di plastica (per me), gli album per colorare Spiderman e Monsters e co. (per il Franci), un po' di libri di favole (per tutti) e tanti racconti, romanzi, favole scritti in un inglese che va proprio bene per i ragazzi dell'orfanotrofio, per iniziare un piccola biblioteca.
Così sabato pomeriggio siamo andati tutti al Saint'Claire con il nostro scatolone di libri per iniziare a catalogare.
Tutti sembravano molto incuriositi, qualcuno ha anche letto qualche favola al Franci...
Quando è stata ora di riordinare c'erano tre ragazze che proprio non volevano saperne: stavano lì in piedi una accanto all'altra, quella in mezzo teneva in mano il libro, una teneva il segno con l'indice, una leggeva a bassa voce. Non potevano interrompere proprio in quel momento, dovevano assolutamente sapere che fine avrebbe fatto...Cappuccetto Rosso!
Guardandole ci siamo resi conto di quale grande regalo sia per loro un libro: un vecchio libro, impolverato all'odor di cantina scartato da una biblioteca di Edimburgo vale molto di più di tanti finanziamenti, sponsorizzazioni e begli edifici. Un vecchio libro, forse più di tante altre cose, può rendere la loro vita un po' più...bella.

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