mercoledì 12 settembre 2012

Aber - anno II - ottava settimana

ABER VISTA DA OCCHI STRANIERI (4 PER LA PRECISIONE)

Eccoci qui, fine primo tempo per la nostra luna di miele.
Eh già, perchè da 10 giorni noi due siamo gentilmente ospitati qui ad Aber da Marco, Maria Grazia, Francy e Samu!!
Oggi è arrivato il nostro momento sul blog, che onore!!!
Marco ci ha dato l'opportunità di raccontarvi qualcosa e anche un po' di raccontare di noi due.
Siamo Alberto e Chiara due neo sposini che hanno deciso di sciegliere una luna di miele che, a parere comune, sembra un po' strana.
Infatti siamo qui ad Aber da dieci giorni per renderci conto di cosa significhi lavorare per gli altri, per capire cosa voglia dire la parola 'missione' che così di frequente si sente nominare.
Prima di mettere piede qui ci eravamo informati, abbiamo fatto dei corsi di approfondimento, molto utili, ma la verità è che, per capire, conoscere, bisogna calarsi nella loro realtà, nella realtà di questa terra affascinante. Una terra che ti lascia sempre, comunque, senza parole.
Proviamo a mettere in fila, con un senso compiuto, alcuni sentimenti che abbiamo provato in questi giorni.
Per farlo facciamo un gioco, per ogni senso scriveremo delle considerazioni, anche senza collegamento (tanta è la confusione che abbiamo in testa alla nostra prima esperienza d'Africa che speriamo ci perdonerete):
VISTA: colori, colori a non finire, e su tutti il rosso, il rosso della terra africana!! E poi la gente che cammina per strada in logico disordine. La strada che diventa commercio, movimento (anche se lento), e incontro.
OLFATTO: esotico e affascinante profumo di pioggia, di terra rossa bagnata, di ginuts tostate, di fumo, di vivande abbrustolite sui carboni a lato strada. Odore acre e persistente della vita meno affascinante e più routinaria di tutti i giorni, dagli scarichi dei motori malcarburati della città agli odori più 'umani' del villaggio.
TATTO: Strette di mano, stretta di mano a non finire... con il tempo che ha queste latitudini ha un valore molto relativo la gente, vuoi perchè gli interessa veramente, vuoi perchè sei bianco, vuoi perchè non ha di meglio da fare, ha ancora 5 minuti da investire per chiederti come stai, da dove vieni o anche per presentarsi, spesso con 'cerimoniosa solennità', così come avviene non appena ti trovi in presenza di una qualsiasi forma di organizzazione sociale (villaggio, chiesa, etc.).
UDITO: I clacson, la musica e i motori della città. Gli animali, i bimbi che annunciano 'munu munu' al nostro passaggio, la campana della scuola di Aber, ricavata da un vecchio cerchio in ferro di un auto. Poi la pioggia battente dal cielo, I decibel sparati dai woofer delle casse fuori dai 'locali' del trading center di Aber che dalle 5 di pomeriggio alla mezzanotte ti fanno compagnia.
GUSTO: fritto, tostato, salato, dolce. Un misto di tutto questo in qualsiasi pietanza in tavola. Grande scoperta, il cuore di bue, ma non il pomodoro, un frutto verde e grosso, con un cuore dolcissimo che si scoglie in bocca.
Ecco, con un po' di confusione, quello che adesso ci passa per la testa...
Per finire però ci è di dovere un ringraziamento...
ai tre piccoletti, Samuel, Francesco e Angela per averci fatto ridere e divertire in questi giorni... e anche per averci insegnato alcune canzoni da bimbi che ci torneranno molto utili.
Alle dottoresse Maria Grazia e Caterina, al 'Piccio' il grande educatore/geologo/papà Marco, perchè ognuno di voi, in modi diversi, state cercando di far prendere coscienza alla gente di qui che ci si può sforzare di inserire nel vocabolario africano anche qualche verbo che guardi al futuro e non solo al passato!!!
E poi grazie per averci ospitato qui da voi e portato in giro per un pezzettino d'Africa, lontano, lontatnissimo, dai tracciati delle 'mandrie turistiche' (senza offesa per nessuno si intende)!!!

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