mercoledì 8 agosto 2012

Aber - anno II - terza settimana

Camminare insieme

Un episodio è stato particolarmente significativo in quest'ultimo periodo. Noi “bianchi” insieme con i soldi e le competenze del CUAMM (ONG di medici) miglioreremo il collegamento ad internet...questo era il nostro obiettivo! Era troppo lento, troppo discontinuo il segnale, non è possibile nel 2012 una cosa del genere...l'avremmo cambiata!
Così abbiamo attuato tutti gli interventi del caso e...il collegamento era diventato velocissimo! La sera stessa si navigava molto bene! Hai visto...l'intervento del “bianco” è stato risolutivo!
Bene, potremo usare skype senza problemi e per aggiornare il blog non impiegherò più ore e ore!
Il giorno dopo proviamo ad utilizzare internet e...con nostra grande sorpresa tutto era tornato come prima, anzi, peggio!
Io non sono un tecnico, non so bene cosa sia successo ma una cosa è certa: l'Africa ha bisogno dei suoi tempi per fare i passi di cui ha bisogno in ogni ambito! L'intervento del “bianco” può sicuramente accompagnare ma non può risolvere i suoi problemi in modo definitivo.
Qualunque miglioria “imposta” dall'esterno è illusoria e momentanea.
Qui di seguito una riflessione della Mari in proposito...come sempre dal punto di vista medico!

Ormai è passato quasi un anno dal nostro arrivo ad Aber.
Quando ci penso mi sento felice di essere qui, di esserci ancora, di avercela fatta...finora.
In ospedale ha finalmente preso il via in modo effettivo il nuovo progetto CUAMM-Medici con l'Africa con l'arrivo di due medici italiani: un chirurgo e una pediatra.
Io così ritornerò presto a lavorare in medicina, vista anche la prossima partenza di Caterina.
Non nascondo che mi dispiace lasciare i bambini, ma sono contenta che possano avere una specialista che si prenda cura di loro. Non nascondo neanche un certo orgoglio nel notare i piccoli, ma rivoluzionari cambiamenti che ci sono stati nella gestione del reparto e nell'atteggiamento delle infermiere durante questi 10 mesi di lavoro in pediatria, nonché il bel rapporto che si è creato.
Per come vediamo noi il senso della nostra presenza qui devo ammettere che non è facile condividere il lavoro con una ONG, anche se sicuramente avere dei colleghi specialisti con cui collaborare per tanti versi è un sollievo oltre che una opportunità di crescita professionale.
Ma il punto di osservazione è completamente diverso, i mezzi a disposizione incomparabili.
Io e Caterina ci siamo messe accanto ai nostri colleghi e collaboratori in condizioni talvolta inconcepibili per un occidentale nella utopica e strenua convinzione che debbano scoprire e usare le proprie risorse per “diventare grandi”. Acconsentire a stare accanto a loro in queste condizioni, chiedendosi ogni giorno se fosse giusto o no, se non fosse meglio lasciare perdere tutto per non essere parte di un sistema talmente inefficiente e corrotto che causa la morte invece che salvare la vita, è stata la nostra resistenza per testimoniare che è possibile essere diversi, sognare, esigere diritti, giustizia, tutelare i deboli, i più poveri.
La premessa imprescindibile per resistere insieme è quella di essere incondizionatamente accanto, per avere lo stesso punto di osservazione. Spesso questo è un lusso a cui gli obiettivi di un progetto non lasciano spazio.
Come dice il mio amico e collega Mario Marsjai la nostra posizione è encomiabile, ma inaccettabile! Non so se meriteremo encomi, ma spero che la nostra inaccettabile presenza qui possa scuotere i cuori e le coscienze di questa gente.

1 commento:

  1. Abbiamo vinto l'oro! Maratona maschile: stephen kiprotich. Secondo oro dal 1972 e terza medaglia in assoluto per l'Uganda (ultima bronzo 1996). L'atleta, manco a dirlo, è nato il 27 febbraio (1989). Ultimo di sette fratelli

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