Durante
quest’ultima settimana ci sono stati due anniversari importanti…il 10°
anniversario della canonizzazione di San Daniele Comboni e il 51°anniversario
dell’indipendenza ugandese dal protettorato britannico. Come ormai saprete
(visti i post dei due anni passati) l’anniversario dell’indipendenza è il 9
Ottobre. Non abbiamo fatto grandi cose per celebrarla. La Mari ha iniziato
subito: a mezzanotte e 1 minuto era già in ospedale (visto che era di guardia)
con 5 traumi cranici da gestire, conseguenza dell’ennesimo incidente stradale
causato da un driver che ha pensato bene di festeggiare l’indipendenza
nazionale…mostrando la sua dipendenza dall’ alcool! Per quanto mi riguarda ho
invece unito l’utile al dilettevole (come sempre privilegiando il dilettevole)
portando una decina di ragazzi del St.Clare a casa nostra e cucinando insieme
due torte per festeggiare durante la serata danzante che si sarebbe tenuta a
partire dalle 8 di sera. E’ stata anche un’occasione per fare due chiacchiere
su cosa fosse l’indipendenza, quando è avvenuta, da chi è stata ottenuta, se è
proprio necessario festeggiarla ubriacandosi fino al coma etilico, etc.etc
Alla sera
sicuramente la parte della giornata che ha dato più soddisfazione: una cena a
base di pesce preparata dalla Michela! Farfalle panna e salmone, filetti di
sogliola in umido accompagnati da pomodori e peperoni al formo ripieni di
tonno! Il tutto innaffiato da un vinello bianco sud africano! Che dire…w
l’indipendenza!
Per quanto
riguarda invece i festeggiamenti per il 10° anniversario della canonizzazione
di Comboni, è stato bello ritrovarsi con tanti altri membri della famiglia
comboniana per un momento di ritiro e un pranzo in compagnia. Ci siamo trovati
la mattina del 10 Ottobre a Ngetta (vicino Lira) e abbiamo fatto un momento di
preghiera seguito da una riflessione che, visto il clima festoso, aveva proprio
come tema “la gioia dell’essere missionario in St.Daniele Comboni”. Effettivamente
non è sempre facile vivere serenamente il proprio essere missionario; il rimanere
entusiasta della propria presenza quando a volte ci si sente poco voluti; il
trovare motivazioni forti nei momenti di sconforto e fallimento. Se a questo
aggiungete tutte le disgrazie che avevano colpito il Comboni durante i suoi
viaggi africani (le numerose morti dei suoi compagni di viaggio, la sua
situazione familiare che con i genitori anziani e ammalati diventava sempre più
grave, le malattie che di tanto in tanto lo affliggevano) credo che ci sia più
di un motivo per ammirare veramente quest’uomo soprattutto per la perseveranza
nella sua scelta, per la radicalità delle sue idee e per la sua immensa fede.
Comboni sarebbe
stato sicuramente contento di vedere un’ Uganda indipendente (visto quanto era
convinto di dover passare dal protagonismo degli africani per ottenere una vera
salvezza per l’Africa) ma probabilmente avrebbe usato le parole di un super
eroe dei nostri giorni per richiamarli al loro dovere: “big power (o grandi
libertà come quelle portate dall’indipendenza) brings big responsabilities!” (l’uomo ragno)
Ancora una volta…buon
“Independence Day” Uganda con l’augurio e la speranza che Tu possa sempre
considerare la tua indipendenza non come un obiettivo raggiunto ma come un cammino da
fare insieme!
PS: segnaliamo che
in occasione dell’anniversario della canonizzazione di Comboni è stato lanciato
un nuovo sito/blog internazionale sui laici missionari comboniani: www.lmcomboni.org
Nessun commento:
Posta un commento