ʿīd al-fiṭr
La ʿīd
al-fiṭr ( arabo ﻋﻴﺪ ﺍﻟﻔﻄﺮ) costituisce la seconda festività
religiosa più importante della cultura islamica.
Viene
celebrata alla fine del mese lunare di digiuno di ramaḍān (e
dunque il 1° di shawwal), come segno di gioia per la fine di un lungo periodo
penitenziale. Letteralmente il significato dell'espressione araba è
"festa della interruzione [del digiuno]". (wikipedia)
Lunedì scorso
ho partecipato alla preghiera/celebrazione organizzata dalla comunità islamica
di Aber. L’imam della moschea è una persona che ho avuto modo di conoscere bene
durante questi tre anni e con cui ho anche collaborato in un paio di progetti.
Così, quando gli ho detto che mi sarebbe piaciuto partecipare ad una loro preghiera,
ha colto l’occasione per invitarmi a questa grande festa.
Pur non
essendo molto numerosa, la comunità islamica di Aber è assidua nel ritrovarsi
regolarmente nella moschea del villaggio costruita secondo lo stile delle
capanne locali con tetto di paglia e pareti di fango.
In questa
occasione però, la celebrazione viene fatta all’aperto sia per motivi di spazio
(naturalmente richiama un numero di fedeli molto più alto del solito) sia, mi
spiegavano, per motivi di testimonianza e apertura verso tutti coloro che sono
interessati a vedere ciò che si sta svolgendo in questa giornata speciale.
Quando
arrivo alle 9, le stuoie sono tutte sistemate rivolte verso la Mecca e le prime
persone hanno già iniziato la preghiera personale. Subito vengo accolto e
invitato a sedermi.
Dopo pochi minuti arriva Mustafà (l’Imam) e inizia la
preghiera comunitaria recitata in parte in arabo, in parte in lango e riassunta
per me in inglese. Si alternano momenti di spiegazione del Corano e momenti in
cui vengono ripetute insieme delle sure accompagnate da gesti di preghiera.
Inoltre viene fatta una colletta che verrà distribuita subito dopo la
celebrazione ad alcune persone particolarmente indigenti.
Al termine della preghiera, ci si ritrova
nuovamente per dare spazio questa volta ad un momento più di discussione e
chiarimenti su alcuni dubbi di fede. Naturalmente sono emersi alcuni punti in
comune con il Cristianesimo e alcune differenze ma, ancora una volta, è stato
importante sentire e condividere come il vero messaggio di fondo sia
assolutamente lo stesso per islamici e cattolici. Quando però, durante i saluti
finali, una persona in modo semiserio mi augurava di convertirmi all’islam, mi
è venuto spontaneo di rispondere che invece io non gli auguravo una conversione
al cristianesimo ma piuttosto di cercare di essere un buon musulmano come noi
speriamo di riuscire ad essere dei buoni cristiani.
Come tutte
le feste che si rispettino, in qualunque religione del mondo, la conclusione è stata
affidata ai baccanali!