Quando
una paziente viene ricoverata nel mio reparto ormai posso indovinare
cosa c'è scritto sulla cartella prima ancora di aprirla.
Lamenta
mal di testa, epigastralgia e malessere generalizzato.
Chi l'ha
ricoverata di solito ha diagnosticato malaria o ulcera peptica o
qualche volta brucellosi.
In genere
trovo il tutto piuttosto fumoso e quindi decido di ricominciare da
capo.
Mi faccio
aiutare da un'infermiera per la traduzione (anche se ormai riesco a
capire quasi tutto anche in Lango!) e inizio quella che dovrebbe
essere una anamnesi, cioè la raccolta della storia clinica.
“Cosa
c'è che non va?”
Letteralmente:
“Sento la testa, poi il torace lo stomaco e la schiena”
“????”
Col tempo
ho imparato che se un Lango “sente” la testa è perché
gli fa male.
Quindi
interpreto: “Mi fa male la testa e il dolore si irradia al
torace allo stomaco e alla schiena”.
Anche
così questo non richiama sintomi di alcuna malattia, casomai i segni
di un incantesimo, un maleficio o una stregoneria...
Provo con
domande più specifiche:
“Hai la
febbre?”
“A
volte sulla testa e nel torace”
...andiamo
bene...vado con il terzo grado...Vomito? Diarrea? Tosse? Convulsioni?
Bruciore a urinare? Preso farmaci?
“Un po'
di tosse e dolore acuto qui” indicando la base del polmone destro.
Ci siamo!
Ausculto.
Polmonite!
Anche
questa volta ce l'ho fatta...ho scoperto l'arcano!
Non sono
sempre così fortunata.
Dopo
oltre due anni l'altro giorno mi capita di visitare un msungo,
un missionario europeo.
Ecco cosa
mi racconta.
“Da 5 o
6 giorni non sto bene. Ho la febbre, sudo e mi stanco facilmente. Ho
già preso il trattamento per la malaria, ma non ho avuto
miglioramento. Ieri poi ho iniziato a tossire e faccio un po' fatica
a respirare”
“La
febbre è alta?”
“E'
arrivata a 39”
“Si è
alta. Direi che hai la polmonite”.
Ausculto.
Confermo.
Ma questa
volta è troppo facile!
Dopo più
di due anni fra i Lango ancora faccio fatica ad inquadrare nella
semeiotica della medicina occidentale i loro dolori migranti, le loro
febbri localizzate, le loro pance rumorose, i gonfiori e le
tumefazioni che fanno ammalare tutto il corpo.
Per non
parlare degli spiriti, dei demoni e degli incantesimi.
Anche nel
descrivere ed interpretare il dolore, il disagio, c'è un abisso fra
noi spesso così grande che chissà quante volte ho trattato malattie
inesistenti o persone avevano bisogno solo di una parola di conforto
o di affrontare una situazione problematica. O forse avevano davvero
bisogno che tutta la comunità pregasse per loro o che il demonio
venisse scacciato.
Forse per
fare il medico qui sto diventando anche io un po' strega, o come
dicono i miei figli...un fatina...
Tempistica giusta per questo post,,,,,visto che in questo we siamo sommersi da streghe e streghette!
RispondiEliminaAl lavoro, durante le visite, mi affiancheranno un antropologo medico nell'ambito di un progetto di sanità equa. Farò leggere loro il tuo post...spiegando che ho avuto un'ottima maestra.
Bellissima foto! anche se la maggior parte delle persone, non avendoti visto in sala parto, davanti al tuo camicione da macellaio non capirà che quel fagottino a cui stai sorridendo è un bimbo di pochi minuti di vita e non macinato da insaccare! :-)