Ebbene
sì, siamo arrivati a metà della nostra esperienza. Un anno e mezzo
alle nostre spalle, un anno e mezzo ancora davanti a noi. Il tempo
presente che a volte fa ancora fatica a passare, e il tempo passato
che è già volato: ormai siamo giunti alla virata di metà regata;
il lato di bolina è passato, davanti a noi il lato di poppa. Il lato
di bolina è il più tecnico, quello in cui bisogna capire bene come
direzionare le vele per sfruttare il vento. Tutti sanno la teoria,
sembra facile, basta mettere la vela il più perpendicolare possibile
al vento...ma poi nella pratica, non sempre ci si riesce. E quindi
arrivano le difficoltà, non si riesce a seguire la rotta ipotizzata,
a volte sembra quasi di fermarsi perché non si riesce più a sentire
il vento che ci spinge. A volte si rischia di strappare le vele...e
li sarebbe la fine. A volte ancora si pensa come sarebbe più facile
invertire...si avrebbe il vento in poppa subito e la navigazione
sarebbe più tranquilla. Ma la boa di virata è ancora là, lontana.
Poi improvvisamente arriva...anche la virata è un momento
delicato...bisogna cazzare la randa (...e ho detto tutto!). Poi il
lato di poppa: sembra il più facile e il più veloce da percorrere:
il vento nelle vele, il traguardo la in fondo. Eppure anche questo
nasconde le sue insidie...la maggior parte dei ribaltamenti delle
imbarcazioni avviene proprio in questo lato di regata. Forse si
sottovaluta la cosa, forse ci si sente ormai sicuri e arrivati, forse
non si ha più voglia di fare grandi manovre...mi siedo comodo e
aspetto che il vento mi porti. Così facendo purtroppo spesso si
perde tutto quanto si è fatto nel lato di bolina, tutto quanto si è
costruito con fatica.
E
poi c'è sempre l'incognita del mare in cui si sta navigando che, per
quanto esperti marinai ci si possa sentire, non lo conosciamo mai
abbastanza.
In
realtà non sono un appassionato di vela (anzi ci capisco abbastanza
poco). E' dai tempi di Luna Rossa (ricordate?) che non seguo più una
gara...però da geologo (e soprattutto da cristiano) sono certo che
quando si è in mare il vento c'è sempre. A volte più debole, a
volte più forte, ma c'è sempre.
Questo
è il nostro compito: cercare il vento! perché è il vento, è lo
spirito che soffia che ci fa andare e bisogna sempre ricercarne il
più possibile.
...e
ricordate (come mi suggeriva una persona che è in un momento non
facile della sua regata) che:”Non c'è vento propizio per il
marinaio che non ha ancora scelto la rotta”...quindi l'importante è
avere il coraggio di scegliere poi il vento inizia a soffiare.
E
allora...buona navigazione a tutti voi equipaggi che siete impegnati
nei vostri mari, in qualunque punto della regata vi troviate
con
affetto...ciurma Piccio!
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