giovedì 11 aprile 2013

Aber - anno II - trentottesima settimana

Hysteria

Doris ogni 2 o 3 mesi viene portata all'ospedale perché, dicono i suoi numerosi accompagnatori, perde coscienza e ha le convulsioni.
In realtà Doris è perfettamente cosciente, ma appena un parente o il dottore si avvicina si contrae si inarca, si dimena e rovescia gli occhi inducendo tutto l'entourage attorno al letto per tenerla ferma e...ovviamente per pregare e scacciare il demonio che la perseguita.
La mia caposala è talmente abituata a vedere questo genere di manifestazioni che ridendo mi dice: “Adesso scacciamo il demonio con un po' di Haldol (uno dei pochi psicofarmaci di cui dispongo) vero dakatali (che sarei io)?”
Non credo che Doris abbia un demonio e neanche l'epilessia, sicuramente non ha la meningite. Forse Doris ha ciò che Freud chiamava isteria e che la psichiatria moderna (...e occidentale...) chiama disturbo di conversione. Non si tratta di semplice simulazione. Doris soffre davvero. E' una donna bella e forte che ha dato quattro figli a suo marito, ma poi è stata operata di isterectomia ed ora... “non può più produrre” mi dice il marito rammaricato. Già...rammaricato...perché un uomo normale sarebbe felice che dopo quattro figli la moglie non possa più produrre, ma qui è una disgrazia, fatta pesare ovviamente tutta sulla donna che ne doveva sfornare almeno una decina anche a costo di vederne morire due o tre e rischiare la propria vita.
Nel pomeriggio sotto la veranda si svolge un rito per scacciare il demonio e il mattino dopo trovo Doris tranquillamente seduta fuori che mi guarda con occhi semiaperti (effetto collaterale dell'Haldol) ed un sorriso incredibilmente triste mentre prende in braccio un neonato figlio di qualche sorella.
Chi mi conosce sa che sono una persona razionale e fiduciosa nella scienza, ma qui sto imparando che vi sono forze che noi non comprendiamo che dominano questa gente e questa terra. La storia di Doris è la storia di una paziente con malattia psichiatrica, ma gli stessi studenti di medicina o gli infermieri quando cerco di spiegare loro, ridono: la malattia psichiatrica non è ancora riconosciuta come vera malattia, come vera sofferenza. E in fondo anche noi nel cuore del mediterraneo culla di civiltà e di illuminismo quanto ci abbiamo messo...?
Ma anche per quanto riguarda malattie più “organiche”, se non hai una TAC per vedere la massa nel cervello che ti dà le convulsioni o non hai la concezione di base che vi sono esserini invisibili che possono entrare nel tuo corpo e portarti anche a morire, o se anche lo sai ma il dakatali sospira e ti dice che non c'è cura per quello, posso solo immaginare quale sia la percezione di malattie come l'AIDS o la TB o quale sia il peso sociale di condizioni quali l'infertilità.
La loro vita sembra dominata da una natura leopardiana, matrigna onnipotente e beffarda, che riempie ogni fazzoletto di terra di frutti rigogliosi e poi spazza via la vita di un bambino in un attimo.
Non dico di credere agli spiriti o al demonio, ma sicuramente incomincio a comprendere perché questa gente ci crede, e comprendo anche come sia possibile che ciò conviva con il loro cristianesimo. Forse sono ancora in attesa della rivelazione di un Dio-Madre-Amore che non spezza la canna incrinata e vivono ancora nella paura di una natura spietata che va tenuta a bada con riti e magie.
(per la foto in home page si ringrazia la Miki)

1 commento:

  1. Touché...
    Dopo il processo di inculturazione lampo del Piccio, anche la Mari inizia a cedere ;-)

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