martedì 5 febbraio 2013

Aber - anno II - ventinovesima settimana

Oratorio estivo...all'ugandese!
 
Venerdì scorso sono stato invitato a partecipare alla festa conclusiva di quello che possiamo definire un oratorio estivo all'ugandese.
Le diversità con i nostri Gr.Est non mancano ma sicuramente lo spirito e l'entusiasmo che si respiravano mi hanno fatto tornare indietro (con un filo di malinconia) alle belle esperienze vissute all'oratorio San Giovanni di Rho, al centro giovani di Parma insieme agli amici del “Gruppo scuola” o ancora con i ragazzi della metropoli milanese presso l'oratorio Sant'Angela Merici.
La promotrice di questa esperienza giunta al suo terzo anno di vita è suor Maria, comboniana della comunità di Ngetta (Lira).
La prima differenza con i nostri oratori estivi è certamente il periodo in cui si svolgono...qui le scuole chiudono da inizio dicembre a fine gennaio, quindi sono questi i due mesi in cui i ragazzi hanno bisogno di un posto in cui trovare persone che si interessano a loro e che gli propongono attività creative, divertenti, educative!
La seconda differenza è che qui i ragazzi, venendo anche da lontano e dovendo fronteggiare le mille difficoltà nell'effettuare gli spostamenti, vivono per tutti i due mesi (con una pausa per i giorni di Natale) all'interno del centro in cui si svolge il campo giovani.
Un'ulteriore diversità sta nel fatto che, non esistendo (o esistendo solo in modo molto limitato) il concetto di volontariato, non sono gli adolescenti a prendersi cura dei più piccoli ma è un team di insegnati che, durante le loro ferie, lavorano in questo centro. Per quanto mi riguarda ho sempre ritenuto un valore aggiunto dei nostri oratori estivi il fatto che fossero i ragazzi delle superiori a mettersi a disposizione dei più piccoli in maniera gratuita anche perché, il più delle volte, erano proprio loro quelli che ricevevano di più da questa esperienza sia in termini di divertimento sia in termini di educazione. Spero che un giorno si riesca anche qui a fare questo tipo di esperienza soprattutto per far provare sulla propria pelle fin da giovani che con il volontariato è più quello che si riceve di quello che si da.
Anche la tipologia di ragazzi a cui è rivolta questa proposta è diversa da quella a cui siamo abituati noi. Qui i destinatari sono ragazzi orfani e per la maggior parte HIV positivi. Infatti queste attività rientrano in un progetto più ampio di attenzione e cura di questa parte vulnerabile della popolazione.
La festa è stata molto bella...i ragazzi (più di 300!) di età compresa tra i sei e i diciotto anni erano ospitati presso una scuola protestante (ulteriore elemento molto significativo viste le difficoltà di convivenza e collaborazione tra le sue varie confessioni che spesso la chiesa cristiana incontra da queste parti).
Si sono esibiti in balli, canti, recite e hanno esposto i loro lavori creativi.
Differenze e somiglianze a parte, la cosa più bella è stata proprio osservare come in qualunque contesto, in ogni cultura, con qualsiasi sfida socio-educativa da affrontare...la gioia dei ragazzi è sempre la stessa. Il bisogno insito di avere persone che si prendono cura di te e che ti aiutano a crescere è identica in ogni parte del mondo!
Un grosso grazie va a suor Maria che ha avuto il coraggio e la visione profetica di fare una proposta che si è rivelata essere molto apprezzata e sicuramente importante per questi ragazzi.
Vorrei finire questo post con una proposta...perché non far fare un'esperienza ai nostri educatori degli oratori feriali o delle nostre associazioni-cooperative durante le loro vacanze natalizie dell'anno prossimo? Potrebbe essere molto arricchente per entrambe le parti!
Per ingolosirvi un po' potete guardare l'album "grest" nelle Piccio-foto

Nessun commento:

Posta un commento