mercoledì 20 febbraio 2013

Aber - anno II - trentunesima settimana

Voto...un dovere per i diritti di tutti!

Settimana scorsa, con circa dieci giorni di anticipo sulla data ufficiale delle elezioni, abbiamo votato. E' stata un'esperienza strana, per certi versi grottesca, per altri ricca di significato.
Iniziamo dalle sensazioni positive: quando dicevamo alla gente che avremmo votato per le elezioni in Italia pur stando a 5000km di distanza la loro reazione era di stupore e di invidia per il governo di un Paese che da la possibilità ai suoi “aventi diritto” di votare pur essendo lontani, per una democrazia così ben strutturata e che tiene in considerazione tutti i suoi cittadini. Il loro termine di paragone non è certo un governo esemplare ma, sarà forse perché siamo lontani dall'Italia e viviamo in un paese come l'Uganda che ci permette di apprezzare quelle libertà e quei diritti che noi ancora abbiamo (...almeno per adesso!), o forse perché da qui se ne comprende ancora di più l'importanza e ci si rende conto di quanto sia importante lottare per essi, però, almeno in parte, crediamo che abbiano ragione.
Dall'altra parte è stata però un'esperienza che possiamo definire, con un eufemismo, non proprio lineare e trasparente! In pratica funziona così: l'ambasciata invia a tutti i cittadini italiani residenti all'estero (iscritti cioè all'AIRE) una busta all'indirizzo che a loro risulta essere l'attuale residenza. Sperando che un ufficio pubblico italiano come l'ambasciata sia aggiornato sui dati e confidando nell'efficienza della posta ugandese (in pratica aveva più possibilità di avverarsi la profezia dei Maya!) le schede elettorali dovrebbero arrivare all'ufficio postale presso cui hai una P.O.Box. Così ci rechiamo a Lira e quando arriviamo in posta ci consegnano, senza chiederci nessun documento di riconoscimento, le nostre buste. Già qui si potrebbero fare delle obiezioni ma la cosa più bella è che ci danno anche la busta di Caterina (rientrata in Italia ad Ottobre scorso!). Ora, quelle buste avrebbe potuto ritirarle chiunque...la suora dell'ospedale che in buona fede poteva consegnarcele come il malintenzionato che volendo favorire un partito poteva aprirle, votare e rispedirle al posto nostro. Noi correttamente, abbiamo restituito la busta di Caterina chiedendo di rinviarla in ambasciata e abbiamo ritirato le nostre. Aprendole abbiamo scoperto di appartenere alla “Circoscrizione estero – ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide”...ANTARTIDE?!?!? allora esiste veramente! anche se, leggendo da wikipedia... Il continente non è abitato permanentemente da alcuna popolazione umana; nonostante ciò si contano, durante l'anno, tra le 1 000 e le 5 000 persone che risiedono nelle varie stazioni di ricerca scientifica sparse in tutto l'Antartide. Nel continente vivono solo piante e animali che si sono adattati al clima rigido, tra cui pinguini, foche, muschi, licheni, e molti tipi di alghe"...chissà, magari qualche pinguino o qualche foca fanno parte degli “aventi diritto”! Peraltro, probabilmente, avrebbero fatto meglio di me visto che sono riuscito incredibilmente a sbagliare pur avendo un numero limitatissimo di possibilità! Già, infatti c'erano solo quattro liste con due candidati per ognuna visto che, tutti insieme, questi quattro continenti eleggeranno un solo deputato e un solo senatore.
La votazione è avvenuta in uno strano seggio...la nostra RAV 4...tranquilli, ha i vetri oscurati quindi la segretezza del voto è garantita!
Comunque sia, bene o male, abbiamo votato e abbiamo inserito le nostre schede in una busta bianca preaffrancata (almeno quello!) anonima e indirizzata all'ambasciata. Se il tutto arriverà negli uffici di Kampala entro il 22 Febbraio allora il nostro diritto/dovere sarà andato a buon fine!Speriamo bene!
Tornando seri però, credo che sia veramente importante il voto di tutti e di ciascuno. Forse i nostri nonni la comprendevano meglio questa importanza perché avevano vissuto periodi molto bui. Noi, nuove generazioni, a volte non riflettiamo abbastanza su un diritto che abbiamo o una libertà che, chi ci ha preceduto, ci permette di vivere nella quotidianità. Qui non è così. Come più volte detto non c'è il diritto allo studio garantito per tutti, non c'è la libertà (soprattutto per la donna) di vivere la propria vita; non c'è il diritto alle cure mediche, non c'è la libertà di pensiero, non c'è la forza per lottare contro la corruzione, non c'è il coraggio di alzare la testa per il bene di tutti. Forse ci sono sulla carta, ma nella realtà sono troppi i vincoli culturali, le paure del ritorno di un recente, orribile, passato e i condizionamenti sociali per parlare di reale esistenza di diritti e libertà. NON DIAMO PER SCONTATE ED ETERNE queste cose, non assecondiamo chi, in politica, non sa far altro che battute per far sembrare che tutto vada bene e che l'Italia è un paese “al sicuro” da certi problemi. Facciamo la nostra parte, piccola o grande che sia, per difendere ciò che ancora abbiamo.
Ci potranno restituire qualche briciola come, per esempio, i soldi di una tassa già pagata ma se si prendono la pagnotta dei diritti e delle libertà poi sarà molto difficile farsela restituire!

3 commenti:

  1. Ciao,
    l'immagine che avete scelto esprime una dichiarazione di voto?

    Claudio

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  2. Bravo Piccio,
    qui nel nord del mondo abbiamo vissuto una campagna elettorale dove hanno tenuto banco solo questioni di pettegolezzo politico (MPS, Finmeccanica, IMU, ...) ma sono scomparse le discussioni sui valori: bisogna votare chi si è imbellettato meglio in questi 2 mesi oppure il partito che rappresenta meglio i miei ideali?

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  3. Bravo Marco, pensi bene e scrivi meglio. Comunque vadano le cose hai sicuramente un futuro come fedele giornalista/cronista della realtà africana. Complimenti sinceri, Vito

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