giovedì 16 febbraio 2012

Aber - ventiseiesima settimana

Gita tra la gente di un NON luogo

Lo scorso weekend siamo andati in Karamoja. Se provate a cercare questo luogo sulle cartine esiste, quando lo si raggiunge in macchina no.

Una non strada (viste le condizioni) ti permette di attraversare dei non villaggi (dove in apparenza non ci sono abitazioni, non c'è neanche il ben che minino trade center). Sicuramente non ci sono alberi, i letti dei fiumi sono pieni...di sabbia, l'ombra non esiste...la vita sembra veramente impossibile. Inoltre in questo periodo è la stagione secca (che li dura da agosto ad aprile) quindi le condizioni sono particolarmente severe. Siamo andati a trovare Suor Bruna, una suora comboniana che è arrivata lì nell'83 e da allora accompagna questo popolo dei karimojong. Già, il posto non esiste ma la gente ci vive o, meglio, ci sopravvive! Storicamente (ma ancora oggi per la maggior parte) è un popolo di pastori itineranti e di guerrieri. I gruppi di famiglie si muovono portando al pascolo le mucche, non possono stanziare, il territorio non lo permette. L'altra attività che svolgevano (e che adesso per fortuna sembra essere in diminuzione) è il brigantaggio della gente di passaggio.

Dopo quasi 7 ore di viaggio arriviamo a Kangole dove nel '63 i comboniani arrivarono per la prima volta in Karamoja e li iniziarono la loro presenza al fianco della gente. Oggi questo villaggio è un po' più vivo grazie alla presenza di una scuola e di un piccolo ambulatorio/dispensario, alla costruzione di pozzi che permettono di prelevare acqua dal sottosuolo e grazie anche al centro per catechisti di cui la suor Bruna è responsabile. E' un centro molto ben curato dove si tengono incontri di formazione per catechisti provenienti da tutta la Karamoja e corsi per coppie e per famiglie. Siamo accolti come al solito dai bambini che ci corrono incontro urlando “muzungu” e ridendo soprattutto alla vista di un baby-muzungu come Francesco. Ci ristoriamo un attimo, ceniamo e, dopocena, c'è una festa per la fine del corso che si trasforma in una festa per accoglierci. Balli e canti sono tutti in nostro onore e presto ci coinvolgono e ci vedono protagonisti tra risate ed applausi. Suor Bruna ci presenta le due sue “vecchiette”. Sono due donne dall'età indecifrabile ma su cui la fatica di una vita ha lasciato segni indelebili. Vivono ormai in simbiosi anche perchè una delle due è cieca e l'altra la aiuta ad andare in giro e a sbrigare le faccende quotidiane. Anche loro hanno partecipato al corso per catechisti e, pur essendo analfabete, le loro condivisioni sono di una profondità e di una ricchezza incredibili. Il giorno seguente andiamo all'ospedale di Matany per celebrare la giornata mondiale del malato e commemorare Carlo Albeto Bonini, un chirurgo che ha dedicato gran parte della sua vita a curare questa gente e a trasmettere la passione per il suo lavoro e per la vita in generale. La domenica andiamo a messa. La prima è alle 7 ed è animata dalle bambine delle primary ma per noi è troppo presto. Decidiamo di andare alla seconda alle 9 dove invece sono le ragazze della secondary a dirigere canti e gesti per arricchire la celebrazione. Ci rimettiamo in macchina per tornare a casa, un lungo viaggio ci aspetta tra polvere e caldo.

Come gli abitanti dell'isola che non c'è, anche questa gente vive in una terra che non esiste e, come ci insegna Peter Pan, per stare in questi non luoghi, bisogna avere la capacità di sognare che è propria dei bambini.

Alakara (grazie) Karimojong

Per maggiori informazioni sulla Karamoja:

1 commento:

  1. ciao belli...
    quando riesco seguo le vostre vicende ... e medito... così vi accompagnamo con una preghiera per voi, il mitico Franci e tutta la vostra gente
    un abbraccio
    enrico e antonella from castellazzo city

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