giovedì 19 gennaio 2012

Aber - ventiduesima settimana

Un salto fuori dal bush...un tuffo in Italia!

Lo scorso week-end siamo stati in...Italia! più o meno!
Dopo cinque mesi di bush siamo stati due giorni a Kampala ma, più precisamente, siamo stati all'Ambasciata Italiana per l'iscrizione all'AIRE (anagrafe italiani residenti all'estero), al Made in Italy (negozio di leccornie italiane...ebbene si, abbiamo peccato di gola: salame, scamorza, pesto e crackers), dai comboniani e dalle comboniane che da sempre la sensazione di sentirsi a casa.
Beh, malgrado il viaggio sia sempre un po' stancante (300km di cui almeno 100 con buche spaventose e restringimenti improvvisi) bisogna dire che è stato piacevole poter parlare italiano, avere qualche comfort in più e persino entrare in un centro commerciale è stato bello! Anche se l'open market di Lira o i negozietti di Aber sono esperienze da fare, per una volta è stato bello poter camminare nelle corsie di un supermercato senza dover stare attenti a non mettere i piedi nella melma o poter prendere prodotti dagli scaffali senza dover contattare in lango il prezzo di un mango o di un avocado.
Oltre che per lo shopping è stato un weekend abbastanza fruttifero anche per i documenti: siamo residenti in Uganda (ci siamo infatti, come detto, iscritti all'AIRE), abbiamo ottenuto i visti (anche se non li abbiamo ancora fisicamente perchè hanno bisogno di una settimana per attaccare un adesivo sui passaporti e perchè per il Franci non sanno bene cosa fare - anche in questo ci siamo sentiti in Italia!), abbiamo fatto la patente ugandese.
Infine siamo stati dai comboniani e dalle comboniane: parlare italiano, avere il bagno con il bidet, ambienti accoglienti, quadri di Comboni, ma soprattutto è stato bello stare con persone che hanno speso la vita con la gente di questo paese e che, dopo tanti anni ti dicono serenamente che la stragrande maggioranza delle persone ruba e si approfitta della posizione che riescono a raggiungere; ti dicono che dopo tanti anni di loro presenza in ospedale, poco è cambiato perchè i medici continuano a pensare a loro stessi e gli infermieri a fare il meno possibile. Ma tutto questo non importa perchè loro hanno fatto la loro parte, ma il progetto più grande lo porterà avanti e lo compirà Qualcuno più grande di tutti noi.

1 commento:

  1. "Tutto il mondo è Paese!" mi verrebbe da dire...anche in "materia ospedaliera"!?!
    Forza e coraggio... Spero ci sia stato il tempo anche per una spaghettata ed un caffè (che credo vi mancheranno!?)...
    Buona prosecuzione e buon cammino!
    Un abbraccio Miriam

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