mercoledì 12 ottobre 2011

Aber - ottava settimana (bis)

Oggi 09 Ottobre si celebra il 49° dell'indipendenza ugandese. Domani è San Daniele Comboni. Noi siamo qui da più di sette settimane e forse inizia ad essere tempo dei primi bilanci. Tanto per incominciare ringrazio ogni giorno il Signore perchè stiamo tutti bene: fisicamente e psichicamente.
Questa è la premessa fondamentale per fare ogni ulteriore valutazione.
1) IL MIO LAVORO
Bello! Questo è il mio lavoro! Ma che fatica, che rabbia, che impotenza!
Sono passata in pediatria dove ho sostanzialmente sostituito un collega ugandese che lavorava qui da un paio di mesi, il quale si può dire che non fosse molto appassionato (faceva il giro a giorni alterni, non collaborava con le infermiere e con la nutrition unit e arrivava tardi o non si presentava senza dare alcun avviso).
Di conseguenza anche il personale infermieristico è piuttosto "seduto" e lavativo e i bambini, pochissimi fra l'altro (una media di 20) sono un po' abbandonati a loro stessi.
Chissà cosa ne penserebbero i "donors" della nuova pediatria inaugurata in Agosto. Un edificio enorme e nuovissimo, sempre semivuoto per i pochi ricoveri, e di cui tutti qui si lamentano perchè è troppo grande da pulire e ci sono i bagni interni sempre sporchi e allagati perchè le mamme non sanno usarli e l'acqua non sempre arriva! Questa è l'ennesima dimostrazione di come i grossi progetti calati dall'alto non sono solo inutili, ma spesso sono nocivi! In queste prime settimane ho già visto diversi modi in cui tutti quei soldi sarebbero stati meglio utilizzati! E' difficile lottare tutti i giorni contro la loro arrendevolezza, pigrizia, demotivazione, sia nelle mamme, ma soprattutto nel personale. Sempre di più mi rendo conto come la prima missione, la prima testimonianza è il lavorare seriamente, con impegno, cercando di fare il meglio per il semplice fatto che si è convinti che così è giusto. E questo è vero non solo in Africa! Ieri abbiamo celebrato S.Daniele Comboni ad Aboke. Dalle sisters comboniane ci si sente sempre a casa! Ma soprattutto è stato bello condividere con altri comboniani (vescovo compreso) le fatiche e le bellezze di questa missione e affidarle all'intercessione di San Daniele visto che, come dice il vescovo, se siamo qui è anche un po' colpa sua!
Vorrei condividere questa immagine, rubandola al vescovo. C'è chi dà la vita per la missione versando il proprio sangue, si può dire "morendo di spada". Ma più spesso la missione ti prende la vita con una lima che giorno dopo giorno ti scarnifica, ti consuma. Io mi sento così: limata, piallata da questa comunità e posso solo chiedere il dono della fede per continuare a donarmi.

3 commenti:

  1. Bene! Ti auguriamo di continuare così... Lasciati "limare", lasciati "plasmare"... Insisti a dare il meglio di te! Ti accompagniamo! Un abbraccio Miriam ed Ivan

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  2. Pizzi... dove sono le foto? Dai, non essere pigra...pubblica qualche nuova foto....
    Bacio Miriam

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  3. Ricordo alla Miry che non siete lì in vacanza...ahahahah...però le foto le vorrei vedere anch'io!!
    Siete sempre nei nostri pensieri e leggere le vostre riflessioni sicuramnete porta a riflettere anche noi.
    Qui stiamo tutti bene, non ci sono grandi novità...tutto come al sollito!!!!un grandissiomo abbraccio e un bacione al piccolo Francy

    SMACK
    Alessandra

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