domenica 23 ottobre 2011

Aber - giornata missionaria mondiale

23 Ottobre 2011 - Giornata Missionaria Mondiale

Missione a costo zero...missione al costo della vita!

Cari amici,
cogliamo l'occasione della Giornata Missionaria Mondiale per inviarvi un saluto, un abbraccio e qualche breve riflessione. Non vogliamo tediarvi particolarmente con racconti commoventi o descrizioni strappalacrime, non è questo di cui ha bisogno l'Africa. Non vogliamo neanche passare per chi, in Africa solo da due mesi e mezzo, pretende di aver capito tutto. Ci piacerebbe solo condividere un' osservazione che speriamo dia un po' fastidio, che speriamo arrivi un po' nel profondo, che speriamo elimini per sempre la comoda idea che fare missione significhi dare dei soldi! Già, ciò di cui ci stiamo più rendendo conto è che l'Africa non ha bisogno dei nostri soldi e che è troppo comodo per noi aprire il portafoglio, magari solo in occasione della giornata missionaria mondiale oppure a favore di qualche ONLUS e non pensare più a quei poveri negretti che muoiono di fame. No, fare missione, ossia essere cristiani, oggi nel 2011, significa soprattutto fare scelte quotidiane consapevoli; significa informarsi sulle ragioni per cui l'Africa si trova in quelle condizioni, significa promuovere (in Uganda come a Rho) stili di vita sobri e sostenibili, significa non mettere sempre al primo posto nelle nostre decisioni il guadagno economico che ne traiamo, significa credere veramente che “il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo” (Effetto farfalla – teoria del caos), significa anche non ritenere una barzelletta che “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano”(Madre Teresa di Calcutta) perché, in fondo, l'oceano è fatto di gocce.
Ecco, amici, quello che vogliamo condividere è la rabbia nel continuare a vedere inaugurazioni di nuovi edifici costruiti grazie ai soldi del nord del mondo, ma senza tenere in considerazione le esigenze locali, la rabbia nel venire a sapere che con i soldi raccolti con le migliori intenzioni dei benefattori si sono arricchite altre persone, la rabbia nel vedere soldi spesi per abbellire un ospedale e poi vedere infermieri inoperosi passare il giorno a testare le nuove sedie e i pazienti morire di malaria perchè non gli viene somministrato il farmaco; la rabbia nel valutare un progetto di 4 milioni di euro per un orfanotrofio senza che siano previste figure educative e con i bagni allagati dopo due giorni perchè costruiti all'occidentale.
Crediamo che, come San Daniele Comboni aveva intuito 150 anni fa, l'Africa si debba risollevare da sola, gli africani stessi debbano essere i protagonisti della loro riscossa. Per quanto ci riguarda come occidentali, la cosa migliore che possiamo fare è non impedir loro questo cammino, è non opprimerli, è stare attenti affinché le nostre piccole e banali scelte quotidiane, come fossero un minimo battito d'ali di farfalla, in Italia, non continuino a contribuire a provocare un uragano in questa parte del mondo.
Vorremmo terminare questo nostro pensiero chiarendo che non vogliamo demonizzare il denaro in sé e chiedendo scusa se qualcuno si è sentito offeso dalle nostre parole, ma, prendendo in prestito una frase di un altro comboniano (scusate la monotonia) riteniamo che: “Non tutto ciò che è buono è opportuno” e, a nostro avviso, intendere la missione unicamente come donare soldi può essere buono, ma non è più opportuno.
Ci piacerebbe, in fine, che questa discussione potesse continuare sul nostro blog: www.picciouganda.blogspot.com
Per il momento, vi salutiamo e vi abbracciamo!
Marco, Maria Grazia e Francesco

1 commento:

  1. Complimenti per quello che state portando avanti ed un grazie per quello che ci fate condividere!
    Un abbraccio!

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