giovedì 27 ottobre 2011

Aber - decima settimana


Ormai da quasi un mese sto lavorando da sola nel Children's Ward (Pediatria), come già accennavo in un precedente post mi sono trovata a sbattere il muso dritta dritta contro la pigrizia e l'inerzia del personale infermieristico abituato da molto tempo ad operare nel più totale disinteresse dei precedenti medici assegnati al reparto.
Ora ovviamente non accettano facilmente di essere controllati e interrogati sul loro operato e quindi raccontano un sacco di fandonie e accampano mille scuse per giustificarsi.
Non eseguono le mie prescrizioni e ritengono di essere più competenti di me nel prendere decisioni, in realtà la maggior parte di loro ha una preparazione scarsa ed un'esperienza nulla e spesso mischiano quel poco che hanno studiato con le proprie convinzioni e credenze ed hanno nei confronti della medicina un atteggiamento simile a quello che si ha nei confronti della tradizione popolare. Quando un bambino muore poi sono tutti molto dispiaciuti, ma alla fine del loro report scrivono “rest in peace” e tutto si sistema!
I primi giorni ero molto scoraggiata, ma poi ho letto da qualche parte questa riflessione: se si parte dalle proprie contraddizioni non si può camminare, si cammina solo quando si mettono al centro i poveri perché prima o poi il povero ti evangelizza.
Così ho cercato di mettere al centro i poveri, gli ultimi, i bambini ammalati e le loro mamme. Questo ha voluto dire ripetere decine di volte le stesse cose, chiedere spiegazioni per tutto ciò che non ritenevo adeguato e chiedere di cambiare alcuni comportamenti inveterati. Sicuramente nella loro lingua mi sfottono perché mi sbatto e mi agito così tanto e si lamentano perché li infastidisco e li costringo a lavorare di più.
Questa settimana farò un meeting con tutti gli infermieri in cui dirò come voglio che venga condotto il lavoro nel reparto: da un lato mi sento un po' come un direttore di Unità Operativa Complessa, e ciò appaga il mio noto delirio di onnipotenza, dall'altra so di essere comunque l'ultima ruota del carro e prima che qui cambi qualcosa ne deve passare...Soltanto spero che, se ci sarà qualche cambiamento, non sia dovuto al fatto che pensino che io sono qui per comandare, ma che io sono qui perché ci tengo.

A parte il lavoro c'è tutto il resto per fortuna! Grazie soprattutto al “lavoro” di Marco stiamo incontrando tante realtà e persone interessanti che operano sul territorio nella quotidianità e nella semplicità, con gratuità e buona volontà (i catechisti, la commissione giustizia e pace, i boy scout, i ragazzi dell'orfanotrofio...).

Piccio inciso: sono proprio contento di poter condividere con questa gente l'importanza di valori come la pace, la giustizia, la famiglia e, nel mio piccolo, testimoniare che, per fare questo, con questa gente, abbiamo lasciato per un po' le nostre comodità, le nostre famiglie, le nostre amicizie, i nostri lavori. In cambio la gente mi sta dando grande dimostrazione di fede nel credere in un Dio buono, un Dio giusto...nonostante le condizioni in cui molti di loro vivono.

Infine qualche giorno fa all'asilo Francesco è stato sverminato come tutti i suoi coetanei, e questo ci fa capire che pian piano ci stiamo integrando!

4 commenti:

  1. E' dura Mary, ma tieni duro, e anche se ti criticano alle spalle, tu sai che quello che stai facendo non è per fare il capo, ma per aiutare questi bambini che hanno bisogno di te, delle tue capacità mediche, della tua pazienza e del tuo amore.
    Continuate così famiglia...vi abbracciamo
    Laura, Mauri e Giulia

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  2. Ciao Mari, puoi spiegare ai non addetti ai lavori il termine 'sverminato'? Dove si trovavano questi vermi? E con quale
    tecnica sono stati rimossi?

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  3. Vi ho letti su SangioTimes questa domenica e penso che siate una famiglia straordinaria. Volevo farvelo sapere. Grazie per tutto quello che fate, anche per chi, come me, non ha il vostro stesso coraggio.

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  4. Per i più curiosi, i più apprensivi e...i non addetti ai lavori...
    Sverminare: è ciò che si definisce "presumptive treatment" cioè si presume che qui tutti i bambini fra i 6 mesi e i 6 anni abbiano un po' di vermi nell'intestino quindi ogni 6 mesi si dà a tutti una pastiglia di albendazolo (farmaco che elimina la maggior parte dei tipi di vermi presenti in queste zone). In pratica è un programma governativo di sanità pubblica, per cui ci sono degli incaricati che girano per gli asili offrendo a tutti i bimbi una caramella all'albendazolo: anche al Franci!

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