C’è
chi viene e c’è chi va…
Cogliamo l’occasione di questo post per fare un po’
di aggiornamento sulle presenze ad Aber e insieme qualche
riflessione, in modo particolare, su chi e soprattutto su come alcuni
sono stati “allontanati”.
Ma iniziamo da “chi viene”: diamo il benvenuto a
Vito ed Elisa. Entrambi chirurghi. Il primo è un chirurgo fatto…ma
non ancora finito (!) mentre la seconda è specializzanda al
penultimo anno. Vito è un mio quasi compaesano pugliese che è
arrivato a metà maggio e che dovrebbe rimanere per circa sei mesi.
Purtroppo a causa del pellegrinaggio non ho avuto modo di conoscere
sua moglie e soprattutto le sue prelibatezze culinarie che mi
avrebbero fatto sentire a casa prima del tempo! Friselle, pasta al
forno alla pugliese, soppressata…mentre io mangiavo posho e
fagioli!!!
Elisa prosegue invece la tradizione delle nostre
amatissime vicine di casa…in meno di una settimana le due piccole
pesti le hanno già tappezzato i muri con numerosissimi disegni di
dubbio gusto ma che, chissà, un giorno potrebbero essere le opere
d’esordio di due pittori futuristi. Fin d’ora le chiediamo scusa
per il tormento che le daranno! Oltre a queste considerazioni,
pensavo come loro sono le prime persone da quando siamo arrivati che
rimarranno qui anche dopo la nostra partenza. Finora eravamo
abituati ad accogliere, condividere e salutare mentre Vito ed Elisa
erediteranno un pochino il ruolo di “lungo degenti”! Anche questo
è segno, nel bene e nel male, della nostra ormai imminente partenza.
Passando invece al “chi va” vogliamo segnalare
l’allontanamento di due infermiere dall’ospedale e della suora
responsabile dell’orfanotrofio. Vorremmo riportare questi due
episodi non per puro spirito di cronaca o, nel caso della suora
dell’orfanotrofio, per festeggiare insieme a voi (come sapete non
correvano rapporti idilliaci tra me e la responsabile del St.Clare!)
ma perché sono sintomo di un atteggiamento ancora una volta non
molto condivisibile dell’amministrazione dell’ospedale e dei
donors dell’orfanotrofio. Come ormai sapete bene sia io che la Mari
dal primo giorno che siamo arrivati abbiamo cercato di condividere il
nostro modo di lavorare con i nostri colleghi cercando di essere
comprensivi verso impostazioni o idee diverse ma evitando un
eccessivo buonismo verso menefreghismi, pigrizie e disinteressi (o
interessi che non fossero primariamente quelli dei destinatari del
servizio). Per questa ragione erano state numerose le segnalazioni a
chi di dovere di assenze ingiustificate, scarse o nulle attenzioni
verso i ragazzi, mancanza di volontà di collaborare e altri
atteggiamenti che secondo noi avrebbero meritato quantomeno un
richiamo. Invece niente, la matron (responsabile delle infermiere)
continuava a giustificarle con ragioni incomprensibili e il board
dell’orfanotrofio (organo responsabile del menagement) non prendeva
nessuna decisione in merito. Poi la svolta, improvvisa. Indovinate la
causa? I soldi! Già, come sempre, l’elemento che fa smuovere le
situazioni sono i soldi. Fa niente se i pazienti muoiono o i ragazzi
sono abbandonati a loro stessi ma se mi rubi mille scellini sei
finito. Così è successo che le due infermiere sono state colte in
flagrante mentre si intascavano dei soldi e anche la gestione
economica del St.Clare incominciava a destare dei dubbi. In quattro e
quattr'otto sono state prese decisioni definitive. Licenziate le
due infermiere e allontanata la sister. Chiaramente condanniamo anche
noi questo tipo di atteggiamenti ma ci fa riflettere il fatto che
solo quando le amministrazioni si sentono ingannate allora sono in
grado di prendere decisioni nette mentre quando a rimetterci sono i
più deboli, ancora una volta non sembra interessare a molti. Ma non
dovrebbero essere i più tutelati?
Cari amici... proprio ora che siete quasi alla fine, guardate un po' cosa ho trovato... :)
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=KjafjN9xLsw
Arrivederci e a presto!