Progresso
o regresso?
Anno
nuovo…problemi vecchi! Dopo essersi concessi quattro giorni di vacanze ci siamo
ributtati nella quotidianità delle nostre attività. Non che ci aspettassimo che,
con il nuovo anno, tutti i problemi svanissero, ma almeno c’era la speranza che
non peggiorassero e invece…ecco una nuova, ennesima, conferma che tanti
progetti rischiano di portare più un regresso che un progresso!
Nello
specifico mi riferisco alla situazione (che scopro essere sempre più assurda)
del St.Clare. Prima di scrivere questo post, mi sono detto “ma no dai, basta
stressare con queste polemiche; basta critiche pesanti” ma poi… non ce l’ho
fatta. Penso che, a rischio di essere noioso, certe cose vadano condivise soprattutto
perché, col passare del tempo, sono avvalorate da una più ampia conoscenza, una
maggior cognizione di causa e quindi una più profonda convinzione.
Forse
perchè sei in un contesto diverso dal tuo, oppure perchè immerso in una realtà
così nuova o, ancora, a causa dei mille avvertimenti che ti danno prima di
partire per la missione (entrare in punta di piedi, rispettare le usanze, non
stravolgere la realtà in cui ti inserisci, etc), soprattutto all’inizio è
facile pensare che sei tu quello che si sta sbagliando, che sei tu quello che
non capisce il contesto in cui sei venuto a trovarti. E così per un finto
rispetto, per una falsa comprensione che in realtà è più vicina ad una forma di
razzismo (“non possono capire certe cose”, “è troppo presto per loro per fare
questo passo”, etc) è facile cambiare idea e assecondare alcuni comportamenti
che invece dovrebbero essere stigmatizzati come sbagliati sempre, comunque e
ovunque. In realtà poi, spesso scopri che le cose non stanno così come pensiamo
noi e che, per ignoranza (cioè perché ignoriamo qualcosa che in realtà esiste)
con i nostri atteggiamenti rischiamo di rallentare dei processi di crescita o,
addirittura, di fargli invertire la rotta.
Come
sapete, l’orfanotrofio è gestito da tre suore di cui: solo una ha una
formazione in ambito educativo, la responsabile è un’infermiera (con nessuna
esperienza precedente) e l’altra non ha alcuna competenza specifica. Per il
resto ci sono solo un patron, una matron (che dormono con i ragazzi e le
ragazze) e dei workers (cuochi, gate-man, un paio di tutto-fare). E’
sicuramente l’aspetto di questo progetto che ho da sempre criticato
maggiormente. Sarà per deformazione professionale ma non ritengo possibile
gestire un orfanotrofio con 80/90 ragazzini tra i 6 e i 15 anni senza
educatori, senza del personale che possa essere (nel limite del possibile)
amico, fratello maggiore o genitore a seconda dei casi di ragazzi orfani con
storie di violenze e abbandoni alle spalle.
Così,
mentre parlavo della situazione dell’orfanotrofio con il probation officer (una
sorta di assistente sociale) sono venuto a sapere che, almeno in teoria, la
legge in Uganda è molto più avanti di quello che pensavo (e forse più avanti
anche di quella italiana). Il probation officer mi diceva infatti che, per
legge appunto, le strutture come un orfanotrofio vanno gestite da una persona
con un titolo in ambito socio/educativo e con una presenza di social workers in
rapporto di 1:8 con i ragazzi! Non dico di rispettare esattamente queste
indicazioni (magari anche un rapporto di 1:20 potrebbe andar bene) ma almeno
tenere presenti alcuni orientamenti che la legge cerca di dare, credo che sia
doveroso!
Quello
che mi chiedo quindi è: un progetto che mette a disposizione una struttura
molto bella ma che poi non riesce a sostenersi e a coprire delle voci di costo
annuali come lo stipendio di personale addetto alla gestione socio-educativa così
come previsto dalla legge locale, è un progetto di sviluppo o inviluppo? Un progetto
che non tiene in considerazione i (purtroppo) pochi diritti previsti per le
fasce deboli di una popolazione rischiando di promuovere e diffondere un
modello chiaramente mancante dell’essenziale a favore dell’apparente , porta
progresso o porta regresso? Perché portare avanti un progetto che in Germania e
Austria (le nazioni dei donors) non verrebbe mai approvato dagli assistenti
sociali?
La
risposta purtroppo è facile: perché qui è l’Africa! qui va bene un po’ tutto!
perché l’Africa deve accettare qualunque tipo di elemosina…”non vorrete mica
che, oltre a dargli dei soldi, teniamo presenti anche la loro storia e la loro
legge!”
PS1: ricordo a chi non ha ancora avuto modo di scaricare il video del nostro viaggio al Kidepo che può farlo clickando QUI
PS2: REGALO!!! anche se con un po' di ritardo, anche quest'anno potete scaricare il Piccio-calendario del 2014. Vi basta clickare QUI oppure sull'immagine presente nella colonna qui a fianco! un piccolo pensiero...augurandovi ancora una volta buon anno!
Bellissimo il calendario!!!!!! Stampato. bacioni a tutti.nonna enza
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