Parola
all’”accusa” (la Mari): Non è certo un tema nuovo su questo blog quello che
riguarda la peculiarità dei trasporti in Africa. Abbiamo narrato più volte
quanto siano pericolosi, disagevoli e imprevedibili gli spostamenti.
Conosco solo una
persona al mondo che sarebbe ancora ottimista dopo due anni di esperienza in
Uganda riguardo ai trasporti, e la conoscete anche voi! E' l'eroe indiscusso di
questo blog: il Piccio!
Qualche giorno fa
mi dice: “I maestri di Atapara Primary School mi hanno invitato ad andare con
loro domani alla festa per l’African Child Day” (vedi post di settimana
scorsa).
E io: “Ah ti
vogliono scroccare il passaggio!” (commento poco lusinghiero, è vero, ma
mutuato da profonda conoscenza e ripetute esperienze...)
“Ma no...hanno i
loro mezzi e poi dovrebbe essere proprio qui vicino. Una cosa veloce: torno per
pranzo.”
Io sorrido e non
commento.
Il giorno dopo a
mezzogiorno mi arriva il seguente sms: “Mi sa che qui va per le lunghe: siamo
arrivati tardissimo e siamo in culo ai lupi: tutto normale insomma...”
Alla sera il
report degli avvenimenti così come narrati dal protagonista:
“Partenza
prevista 9.30 am, partenza effettiva 11.30 am.
Distanza stimata
circa 2 Km, distanza reale oltre 10Km prevalentemente nel bush.
Stima Km percorsi
con la nostra auto (e la nostra benzina!!!) 0, km percorsi effettivamente con
la nostra auto 25.
Persone
trasportate 4andata/4 ritorno...tutte sovrappeso!
Insomma ho fatto
il conto che al ritorno il carico sulla nostra macchina sfiorava i 5 quintali!”
Non vorrei
ripetermi, ma sapete quanto mi piace dire “Te l'avevo detto!”
Anche questa
volta: realismo 1 – ottimismo 0!
Ma sono certa che
il Piccio non smetterà di pensare positivo e ad ogni richiesta di passaggio risponderà
sempre: “It's fine, no problem!”...in fondo è il nostro eroe!
Parola alla
“difesa”(il Piccio): sicuramente la Mari ha ragione quando mi descrive come un
inguaribile ottimista che a volte sfiora l’ingenuità e che spesso eccede di
buonismo. In mia difesa vorrei però proporre due visioni differenti dell’accaduto.
Sembra che l’accusa fondi la sua inquisitoria in particolare sui temi del
“cronico ritardo”, delle “false distanze” e della “quantità/tipologia di gente
trasportata”.
Ecco, io credo
per i primi due di essere vittima della legge del contrappasso! Chiunque mi
conosca sa che la puntualità non è un mio punto forte e che, soprattutto quando
si visita una città insieme a me o quando si cammina in montagna…nessun luogo è
lontano…nel senso che mi trovo spesso a mentire più o meno volontariamente sulla
distanza della meta verso cui stiamo camminando! Così in questa avventura
africana credo di essere spinto a riflettere su questi miei piccoli difetti
provando sulla mia pelle cosa significhino!
Per quanto
riguarda invece il terzo capo di accusa, vorrei chiedere a voi lettori chi non
sarebbe incuriosito e chi non morirebbe dalla voglia di sapere come va a finire
una barzelletta che inizia così: “Su una macchina ci sono: un bianco, un nero,
una suora, una cieca e una zoppa…” già, questa era la tipologia di passeggeri
che mi si sono proposti al mio arrivo ad Atapara Primary School con la mia
minuta RAV4. Ancora una volta non ho saputo dire di no a nessuno di loro e mi
sono ritrovato a rispondere: “It’s fine, no problem!”
Che altro dire,
più che un eroe mi sento a volte “Pierino”, protagonista di mille barzellette,
ma va bene così perché credo che per questa gente, per me e per tutti…ridere
aiuta a vivere meglio!
Alla prossima
barzelletta…
(PS: in
copertina, foto di repertorio: Piccio, autista di matrimonio, trasporta 12
persone su una macchina omologata per 4!)
PICCIO SEI UN MITO!!! Un pò pierino ma sempre un mito non commento spesso ma sappiate che Vi leggo sempre un bacione grosso anche a Mary!!
RispondiEliminaAnna e Giak
Post FANTASTICO!!!
RispondiEliminaSiete una grande squadra!!
Baci
atim