Durante
la settimana che ha preceduto ferragosto nella parrocchia di Aber si è tenuto
un ritiro di donne cattoliche che è culminato proprio con la festa
dell'Assunzione.
Un
pomeriggio sono andata in Chiesa durante un momento di ritiro e ovviamente sono
stata ospite d'onore! Erano davvero tante, forse più di 100. Ho detto loro che
era molto bello che avessero trovato il tempo di riunirsi insieme nonostante
tutte le fatiche e i pesi di cui si fanno carico nella loro quotidianità.
Essere insieme, condividere le proprie esperienze e fatiche, spero sia per loro
un modo per ritrovare speranza, ma anche per acquistare consapevolezza della
propria condizione.
Polly
e Vicky sono le zie di Angela, sono state a casa di Caterina durante questo
mese di agosto, approfittando delle vacanze da scuola per stare un po' insieme
alla nipotina. Polly ha 23 anni e studia a Kampala per diventare sarta. Vicky
ha 12 anni e vive all'orfanotrofio Saint Clare.
Osservandole
in questi giorni mi sono resa conto di quanto sia spiccato il loro bisogno di
giocare. Segno che la vita non ha accordato loro questo privilegio molto di
frequente. E' bello vedere come siano felici di giocare con i bambini, anche se
sicuramente la prospettiva di farsi una famiglia propria per loro non è
allettante: non può esserlo in queste condizioni. Eppure sembra esserci in
loro, ed anche in altre giovani donne che incontro, un innato senso di
maternità e di cura per la vita dei bambini. Come se l'essere famiglia non sia
qualcosa che possa renderle felici, ma essere madri si.
Sembra
che tutte le violenze, le brutture, la
miseria, la mancanza di libertà non possano comunque cancellare l'intima ed
essenziale bellezza delle donne.
Ieri
è stato un giorno importante per Caterina e Angela: si sono presentate davanti
al giudice di Lira per chiedergli che le riconosca come madre e figlia.
Dopo
quasi tre anni di convivenza, un periodo lungo per Caterina, tutta la vita per
Angela, la legge le riconoscerà come madre e figlia. Presto anche la rigida
legge italiana le considererà tali.
Una
donna single e una bimba africana già destinata ad uno dei tanti orfanotrofi
ugandesi, ora possono sognare insieme un futuro diverso.
...che
siano forse queste le bellezze che salveranno il mondo...
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