giovedì 15 maggio 2014

Aber - anno III - trentesima settimana

Missione è…camminare insieme!

Come alcuni di voi già sanno ho deciso di compiere, come gesto conclusivo (o quasi) della nostra esperienza ugandese, il pellegrinaggio a Namugongo. In accordo con Maria Grazia (che ha accettato di sorbirsi da sola per più di due settimane le piccole pesti) ci sembrava un bel gesto ricco di significati.
In primo luogo il camminare insieme verso una meta: Non c’è nessuno più importante degli altri, nessuno conosce dei trucchi particolari per non soffrire o per evitare la fatica; prendere scorciatoie non è consentito; ognuno deve fare i conti con i propri limiti e trovare il modo per raggiungere la meta individualmente. Allo stesso tempo però la presenza di ciascuno è stimolo per gli altri e, a turno, si trascina o ci si fa trascinare.
A questo pellegrinaggio prendono parte gruppi provenienti da tutta Uganda ma anche dagli stati confinanti come Rwanda, Tanzania, Repubblica democratica del Congo, Sud Sudan, Kenya e altri ancora. Ogni diocesi si organizza e parte un tot di giorni prima in modo da raggiungere Namugongo il 2 Giugno e poter così prender parte alla celebrazione del 3 Giugno: il giorno dei Martiri d’Uganda. Per quanto mi riguarda, partirò lunedì 19 dalla cattedrale di Lira e dopo 360 km arriveremo alla nostra meta…almeno così mi auguro.
L’aspetto più “preoccupante” sono le condizioni logisitiche: vitto, alloggio e condizioni ambientali. Partendo dall’ultimo aspetto, per ovviare il caldo si è deciso di partire durante le ore notturne in modo da arrivare al traguardo di tappa intorno alle 11 o mezzogiorno. Per quanto riguarda l’alloggio saremo ospitati da cappelle, scuole o centri di vario genere che ci metteranno a disposizione degli spazi per stendere il nostro materassino/stuoia e un pozzo da cui prelevare dell’acqua per farsi delle docce improvvisate. In fine, per il vitto ogni partecipante ha comprato 3 kg di farina per fare il posho e 2 kg di fagioli…la dieta migliore per degli atleti!
Un altro aspetto che consideriamo importante è il poter celebrare insieme alla gente di qui la loro grande devozione verso l’esempio dei martiri. Questi giovani ugandesi che hanno dato la vita per un ideale, per testimoniare un insieme di valori, per diffondere gli insegnamenti di Gesù. Insieme, cattolici e protestanti.  Migliaia di persone si ritrovano per ringraziare questi loro connazionali, per ricordare l’esempio di questi 27 giovani che offrendo la loro vita, per assurdo, continuano a vivere spingendo la gente ad interrogarsi su come e per cosa stanno spendendo la loro.

Dopo aver camminato quasi tre anni metaforicamente con questa gente, ora cercherò di farlo nel vero senso della parola per circa due settimane… sempre con i miei limiti di Muzungu!

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