giovedì 23 maggio 2013

Aber - anno II - quarantaquattresima settimana

Incontro LMC Uganda 2013

Da domenica 19 a mercoledì 22 si è svolto l’annuale incontro dei laici comboniani che operano in Uganda. Quest’anno eravamo in 14 (di cui 12 ugandesi, un italiano e una polacca) su un totale, attualmente, di 27. Purtroppo la prima causa di queste defezioni sono certamente gli spostamenti che non sono sempre facili e che per molti risultano essere costosi.
Ad accompagnarci c’era inoltre Padre Sebhat che dall’anno scorso è il responsabile degli LMC (Laici Missionari Comboniani).
L’incontro si è svolto a Kampala nella comunità dei laici. Per un verso è stato più bello dell’anno scorso perché eravamo in un posto “nostro” (dei laici appunto) ma dall’altro questo ha creato un po’ di vai e vieni da parte di chi, abitando a Kampala, non si è riuscito a staccare totalmente dai quotidiani impegni.
I 27 laici sono distribuiti sul territorio nazionale in 5 principali gruppi: Kampala e dintorni (12), Lowero e dintorni (5), Aber (2), Gulu e dintorni (4) e Matani e dintorni (4).
L’inizio è stato molto…africano nell’accezione di “non organizzato”. Infatti, quando sembrava essere tutto ormai pronto per iniziare, ci sediamo tutti, prende la parola il coordinatore e cosa dice? “ok, stendiamo il programma dell’incontro”!!! Io, Dana (la polacca) e in verità anche il padre che è eritreo, ci guardiamo stupefatti e anche senza parlare ci comunichiamo una sensazione di stupore e in parte, per essere onesti, di fastidio. Poi però fortunatamente padre Sabhat dall’alto della sua esperienza in queste cose smorza la tensione dicendo “Beh, meglio così…non bisogna costringere la potenza e l’ispirazione dello Spirito in programmi troppo rigidi…meglio improvvisare un po’”…e forse ha ragione! In effetti poi l’incontro è stato ricco di spunti e di importanti condivisioni.
E proprio di Spirito si è parlato (anche perché eravamo ancora in aria di Pentecoste). Nel primo giorno e per metà del secondo l’incontro si è svolto in stile ritiro. Padre Sebhat ci dava degli spunti (“cosa o chi è lo Spirito Santo per noi”, “cosa vuol dire avere lo Spirito comboniano” e “lo Spirito come “collante” della famiglia comboniana e più in generale della Chiesa nelle sue diverse espressioni”) poi c’era un po’ di silenzio e poi la condivisione. Nella seconda metà dell’incontro si è invece tenuta l’assemblea generale (discussione e rivisitazione dei progetti in atto e nuove elezioni dello staff di coordinamento nazionale).
E’ stato interessante vedere come per esempio alcuni progetti sono simili ai nostri o sarebbero in qualche modo realizzabili anche da noi (come l’essere inseriti in una scuola, gestire delle attività in stile centro giovani, fare attività nelle parrocchie) mentre altri risulterebbero un po’ più strani dalle nostre parti (per esempio avere una porcilaia o allevare delle caprette).
Sia durante il tempo dedicato al ritiro che durante quello per l’assemblea, gli aspetti più importanti sono stati da una parte l’incontrarsi e lo scambiarsi le esperienze e i tentativi fatti per cercare di declinare nella propria realtà cosa vuol dire mettersi a disposizione degli ultimi e dall’altra… conoscersi, ridere, scherzare e rilassarsi!
L’incontro si è concluso con un arrivederci all’anno prossimo…con la certezza di essere parte di un gruppo in cammino e con la speranza di riuscire a tenere sempre viva e attuale la profezia di Daniele Comboni.
Tra le Piccio-foto qualche scatto in più fatto durante questi tre giorni.

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