venerdì 6 aprile 2012

Aber - trentatreesima settimana

Ancora una volta, come era stato a Natale, ci piace sottolineare come Cristo nasce, muore e risorge per tutti...deve essere per tutti. Così vogliamo far passare dall'Uganda degli auguri che ci vengono dal Brasile e farli arrivare fino in Italia.
Buona settimana santa a tutti!

LA PASQUA DI PIQUIA’…LA NOSTRA PASQUA

Sarà certamente una Pasqua differente quella delle 300 famiglie di Piquià de baixo. Forse l’ultima Pasqua che passeranno respirando l’inquinamento prodotto dalle 5 industrie siderurgiche che da più di venti anni stanno distruggendo l’ambiente e la vita di questa gente.

Martedì 20 marzo 2012 sarà sicuramente ricordato come uno dei giorni più importanti per il quartiere. I giudici del Tribunale di Giustizia di São Luis hanno deciso quasi all’unanimità (un solo voto contrario) per la legalità dell’azione di esproprio (fatta dal comune di Açailandia) della terra che gli stessi abitanti di Piquià avevano scelto, in una affollata assemblea, più di un anno e mezzo fa e dove saranno re-insediati.

Già, perché più di un anno e mezzo è durata l’ultima stazione di una lunga via crucis iniziata, come già abbiamo detto, nella metà degli anni 80. Edvar(presidente dell’associazione dei residenti) e tutte le altre persone che con lui stanno vivendo questa esperienza hanno dovuto faticare parecchio, vincere le incomprensioni e le divisioni che si sono create, e lottare con il passare del tempo e la lentezza dei tempi della giustizia brasiliana, fra le persone che non ci credevano più che pensavano che fosse come tutte le altre volte, che tutto terminasse in “pizza”.

Grande la fede, la speranza e la voglia di giustizia di Edvar, Anisio, Miguel, Antonio Rios, delle donne di Piquià de baixo che non hanno avuto paura di discutere, di sedersi alla pari, allo stesso tavolo con i poteri forti, con la grande multinazionale Vale, con il potente sindacato delle siderurgiche, che non hanno paura di smascherare gli intrallazzi e la corruzione tra “gli amici del comune”. Grande la fede nella vita e nella giustizia della gente di Piquià.
Sicuramente la festa di Pasqua a Piquià avrà un sapore diverso anche se non potrà ancora essere una Pasqua, una liberazione piena, sarà un frammento di resurrezione.
Edvar e Piquià ci indicano una cammino, una possibilità che anche noi abbiamo per vivere “frammenti di resurrezione”. È la strada dell’impegno, della responsabilità verso gli altri e con gli altri, è la strada della comunità, della lotta per la giustizia, è la strada della fede nel Dio della Vita e della Giustizia che vuole che tutti e tutte posano vivere e vivere in pienezza.

                                                                                                                          (fr. Antonio)

1 commento: