Budongo Forest
In questo Luglio
un po’ particolare non per il troppo caldo, non per il troppo freddo, non per
le troppe piogge, non per la troppa siccità ma semplicemente perché Maria
Grazia e i dottori “munu” di Aber hanno avuto addirittura due week end interi
senza guardie, siamo riusciti ad organizzare una gita o, forse, sarebbe meglio
dire “la Mari-gita”. Era tempo che la Pizzi continuava a “menarla” con ‘sta
Budongo Forest… “dobbiamo andarci”, “deve essere bellissima”, “anche la Lonely
ne parla benissimo” etc, etc, etc. e così domenica ci siamo andati. Essendo una
Mari-gita non poteva essere costosa (ndr il
braccino corto della Mari è abbastanza rinomato!) e così ha fatto mille
telefonate finché ha trovato qualcuno che le dicesse che era possibile entrare
nella Budongo Forest senza pagare l’ingresso al parco delle Murchison. Al
momento della partenza eravamo quindi quasi certi che circumnavigando il parco
delle cascate ed entrando in pratica dal versante del Congo saremmo riusciti a
pagare solo l’ingresso per la foresta. Finalmente sabato sera è tutto pronto e
si va a dormire un po’ presto dato che la sveglia è fissata alle 6. Durante la
notte e per tutta la prima parte della mattina è da registrare un tentativo in
extremis di Zeus che per cercare di far cambiare idea alla Pizzi decide di
scatenare un nubifragio su tutto il nord/est Uganda…ma naturalmente non c’è
nulla da fare…si deve partire (persino i nostri vicini e compagni di viaggio
scout – noti per la loro spregiudicatezza - hanno avuto un attimo di ripensamento ma si
son visti liquidare via da un veloce “no, no si va comunque, la pioggia
smetterà presto” della Mari). La scarsità delle strade ugandesi è ormai nota a
tutti voi e vi lascio quindi immaginare quali potessero essere le condizioni di
stradine non asfaltate che conducono ad una foresta pluviale! E quando, in un
breve momento di rilassatezza tra una slittata e una controsterzata per tenere
la macchina sulla strada, mi sono permesso di dire “Mari, sei sicura che ne
valga la pena?” la risposta è stata la più classica che potevo ricevere “ecco,
una volta che organizzo una cosa io! E poi tu dici che stiamo sempre in casa e
non facciamo mai niente!”…vabbè, me la sono andata proprio a cercare! Comunque
dopo 3 ore e mezza arriviamo in un College in cui insegnano a conoscere ed
amare le piante e gli animali della foresta e ci rechiamo in questo ufficio
semiaperto per chiedere informazioni. Alla vista di inaspettati visitatori
l’officer fa finta di sapere cosa fare e telefona ad una fantomatica guida che
dovrebbe venire a prenderci dopo circa una mezz’oretta. Aspettiamo fiduciosi.
Nel frattempo decido di andare a parcheggiare un po’ meglio. Mentre mi avvio in
direzione della macchina incrocio un signore distinto che mi saluta
cordialmente. Al mio ritorno dal parcheggio lo vedo ancora lì insieme alla Mari
che mi si fa incontro e stupefatta mi dice “Non è possibile, dice di
conoscerti!”. A quel punto non posso far altro che fingere di conoscerlo
anch’io, salutarlo calorosamente e scusarmi per non averlo riconosciuto
prima…ma chiaramente non ho idea di chi sia. Per fortuna si dichiara
esplicitamente lui presentandosi agli altri come il fratello di uno dei più
cari amici di Marco, l’arcinoto Martin. A quel punto mi si apre un mondo di
collegamenti e mi ricordo non solo che lo conosco ma che l’ho anche aiutato a
vendere dei meravigliosi cesti che alcuni di voi in Italia avete nelle vostre
case e che sta tutt’ora lavorando per me costruendomi un mweso (gioco in legno
africano). Naturalmente non esito a sfruttare la mia conoscenza e gli dico che
stiamo aspettando una guida per visitare la foresta ma nessuno si è ancora
palesato. Cesar (questo il nome del fratello di Martin) fa due telefonate e immediatamente
arriva un tizio che sale in macchina con noi e ci porta a casa di una guida
esperta che sarebbe stata sicuramente lieta di accompagnarci facendoci per di
più uno sconto di 10$ vista la nostra raccomandazione! Dal quel momento
possiamo quindi goderci le meraviglie della natura ugandese…scimmie rosse,
scimmie azzurre, mogani enormi, alberi secolari, farfalle coloratissime,
uccelli di centinaia di specie diverse e per finire…una famiglia di scimpanzé! Finita
questa entusiasmante camminata sul Royal Mile (questo il nome del tratto di
foresta che abbiamo percorso) torniamo al college per pagare l’entrata che non
avevamo ancora pagato, fare un pic-nic e, naturalmente, una foto-ricordo per
non dimenticare più Cesar, il nostro prezioso contatto per Budongo!
Verso le 4:30pm decidiamo
di rimetterci in cammino verso casa ma, per fortuna, appena prima di partire io
e l’altro autista diamo un’occhiata alla cartina… “ma…passando di qui la strada
è tutta asfaltata fino ad Aber!” Ebbene sì, alla Pizzi era sfuggita questa
possibilità…forse perché essendo 10 km più lunga di quella disgraziata strada
della mattina avremmo consumato un po’ più di benzina…non considerando però che
abbiamo impiegato un’ora in meno a tornare e senza devastare la macchina e le
nostre schiene!
Diciamo che alla
Mari mancano ancora alcuni skills per diventare una guida turistica esperta
(soprattutto l’orientamento, la topografia di base e la conoscenza di persone
in ogni parte del mondo) ma devo ammettere che dopo questa gita si è meritata a
pieno titolo il ruolo di Vice/Piccio.
A questo punto
starete dicendo: vabbè, ha parlato tanto di come è andata la gita ma ci ha parlato
un po’ poco della foresta e degli animali che hanno visto…tranquilli per quello
vi rimando alle foto che certamente meglio delle parole possono condurvi in un
tour virtuale che vi farà visitare la Budongo Forest o, se preferite, la “Pizzi
Forest”! (Per le foto, oltre che per la bella compagnia, si ringraziano Michela, Erica ed Emanuele…nostri compagni di
gita)