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mesi...6 mesi sono passati da quando per la prima volta ho chiesto
alla suora responsabile dell'orfanotrofio di avere un' equipe
educativa. Ma è così strano chiedere al personale che lavora in una
struttura che ospita 120 ragazzi tra i 6 e i 18 anni di trovarsi
almeno 2 volte al mese per condividere e programmare? Si, qui è
strano o, meglio, non se ne sente il bisogno! “i ragazzi tornano
alle 17 da scuola e devono lavare, pulire, cucinare, zappare, etc,
etc, devono imparare a fare queste attività perchè gli serviranno
nella vita” questa la prima risposta ricevuta in seguito alla mia
proposta di qualche attività un po' più ricreativa. E' vero,
condivido in parte quanto detto da suor Carolin però non si può
limitare a questo la vita di un bambino o di un adolescente. Così ho
iniziato a intervistare i ragazzi chiedendo a quali attività fossero
interessati. Da febbraio, finalmente, siamo riusciti ad avviare
diverse iniziative tra cui contattare dei pen-friends, fare un
piccolo cineforum, alcune attività sportive, un doposcuola un minimo
strutturato e, da ultimo, allestire una piccola biblioteca. E' anche
passata l'idea che incontrarsi ogni tanto e fare due chiacchiere sui
ragazzi non è totalmente tempo perso! Incredibile! Comunque non c'è
del tutto da stupirsi visto che anche i “donors” tedeschi e
austriaci che hanno contribuito a costruire la nuova struttura
dell'orfanotrofio si sono “scordati” di prevedere una figura
educativa nel progetto! Ops!
Durante
la prima equipe mi sono permesso di scomodare addirittura Ken Loach
suggerendo che “quello per cui bisogna lottare non è solo il pane,
ma sono le rose”, non è giusto rassegnarsi a sopravvivere, bisogna
cercare di vivere pienamente!
All'allestimento
della biblioteca è stata presente in parte anche la Mari...ecco una
sua piccola riflessione:
Cappuccetto
Rosso
Durante
una delle visite a casa del Vescovo abbiamo scoperto un “giacimento”
di scatoloni pieni di libri in inglese! Sfacciatamente abbiamo
chiesto se potevamo prenderne qualcuno... “Scegliete pure, dobbiamo
portarli alle Primary School, ma vogliono soprattutto libri di
testo...”
Così
abbiamo scartabellato nei cartoni impolverati e abbiamo trovato un
sacco di tesori: un libro che insegna a costruire giocattoli con le
bottiglie di plastica (per me), gli album per colorare Spiderman e
Monsters e co. (per il Franci), un po' di libri di favole (per tutti)
e tanti racconti, romanzi, favole scritti in un inglese che va
proprio bene per i ragazzi dell'orfanotrofio, per iniziare un piccola
biblioteca.
Così
sabato pomeriggio siamo andati tutti al Saint'Claire con il nostro
scatolone di libri per iniziare a catalogare.
Tutti
sembravano molto incuriositi, qualcuno ha anche letto qualche favola
al Franci...
Quando
è stata ora di riordinare c'erano tre ragazze che proprio non
volevano saperne: stavano lì in piedi una accanto all'altra, quella
in mezzo teneva in mano il libro, una teneva il segno con l'indice,
una leggeva a bassa voce. Non potevano interrompere proprio in quel
momento, dovevano assolutamente sapere che fine avrebbe
fatto...Cappuccetto Rosso!
Guardandole
ci siamo resi conto di quale grande regalo sia per loro un libro: un
vecchio libro, impolverato all'odor di cantina scartato da una
biblioteca di Edimburgo vale molto di più di tanti finanziamenti,
sponsorizzazioni e begli edifici. Un vecchio libro, forse più di
tante altre cose, può rendere la loro vita un po' più...bella.
http://en.wikipedia.org/wiki/Bread_and_Roses
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