giovedì 1 dicembre 2011

Aber - quindicesima settimana

...Oliver...

Oliver, nonostante il suo nome, è una bambina. Ha 5 anni.
E' stata ricoverata per la prima volta circa un mese fa in pediatria. Era una delle pazienti più anziane del reparto (qui in pediatria si ricovera da 0 a 5 anni, poi si diventa adulti!).
Era sempre debole e non migliorava con le cure, non so perché.
Con lei c'era la sua mamma che aveva una pancia enorme, con dentro un fratellino. Una mattina accanto al letto c'era la nonna che ci ha spiegato che il fratellino era nato e che ora Oliver stava meglio, e che comunque dovevano andare a casa perché c'era il neonato a cui pensare ed anche un altro fratello (più piccolo di Oliver) a cui badare.
Io mio malgrado ho compreso la situazione e ho dimesso la mia piccola paziente.
La settimana scorsa Oliver è tornata, più debole di prima, con la sua mamma, il fratellino neonato e il papà.
Nelle due settimane in cui era rimasta a casa non era mai stata bene, anzi era sempre peggiorata, ma loro non avevano avuto tempo per lei fino ad ora.
O meglio avevano avuto tempo solo per portarla dallo Stregone (“traditional healer” per essere politically correct) che le aveva praticato tanti taglietti sull'addome in condizioni igieniche che non voglio immaginare e senza ottenere ovviamente alcun miglioramento, ma spendendo 70000 o 80000 USH (un ricovero anche lungo difficilmente costa più di 50000). Loro ovviamente negavano tutto.
Dopo un solo giorno di ricovero il padre mi disse che visto che non c'era miglioramento volevano andare a casa per fare una preghiera e poi sarebbero tornati.
Forse si aspettavano che io sapessi fare i miracoli!
Io ho risposto di no perché si poteva vedere dal corpo di Oliver che genere di preghiere erano soliti fare. Non so cosa gli sia stato tradotto, ma credo che abbia capito il mio inglese.
In tutto questo la mamma stava in disparte, con occhi sempre più sgranati e sempre più preoccupati, senza il diritto di esprimere il proprio parere o la propria preoccupazione. Già, perché qui i figli appartengono al padre, al clan del padre, quindi chi ha diritto di decidere per il bambino sono il padre, gli zii paterni, la nonna paterna. La madre mai.
Infine ho deciso di trasferire Oliver a Lacor: forse perché lì sanno fare i miracoli, sicuramente perché hanno più mezzi di me, soprattutto perché sapevo che il padre non si fidava di me e qualsiasi cosa avessi fatto avrebbe cercato ogni giorno di far dimettere la bambina per tornare dal traditional healer.
Appena ha saputo del trasferimento il padre ha ordinato alla moglie di andare da conoscenti che si trovavano ad Atapara Corner (otre 2 Km da qui) per procurarsi un po' di soldi in vista del ricovero a Lacor.
Così lei si è caricata il neonato sulle spalle e ha camminato scalza per oltre 5 Km: questo sì ha diritto di farlo.

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