Eccoci qui, fine primo
tempo per la nostra luna di miele.
Eh già, perchè da 10
giorni noi due siamo gentilmente ospitati qui ad Aber da Marco,
Maria Grazia, Francy e Samu!!
Oggi è arrivato il
nostro momento sul blog, che onore!!!
Marco ci ha dato
l'opportunità di raccontarvi qualcosa e anche un po' di raccontare
di noi due.
Siamo Alberto e Chiara
due neo sposini che hanno deciso di sciegliere una luna di miele che,
a parere comune, sembra un po' strana.
Infatti siamo qui ad
Aber da dieci giorni per renderci conto di cosa significhi lavorare
per gli altri, per capire cosa voglia dire la parola 'missione' che
così di frequente si sente nominare.
Prima di mettere piede
qui ci eravamo informati, abbiamo fatto dei corsi di approfondimento,
molto utili, ma la verità è che, per capire, conoscere, bisogna
calarsi nella loro realtà, nella realtà di questa terra
affascinante. Una terra che ti lascia sempre, comunque, senza parole.
Proviamo a mettere in
fila, con un senso compiuto, alcuni sentimenti che abbiamo provato in
questi giorni.
Per farlo facciamo un
gioco, per ogni senso scriveremo delle considerazioni, anche senza
collegamento (tanta è la confusione che abbiamo in testa alla nostra
prima esperienza d'Africa che speriamo ci perdonerete):
VISTA: colori, colori a
non finire, e su tutti il rosso, il rosso della terra africana!! E
poi la gente che cammina per strada in logico disordine. La strada
che diventa commercio, movimento (anche se lento), e incontro.
OLFATTO: esotico e
affascinante profumo di pioggia, di terra rossa bagnata, di ginuts
tostate, di fumo, di vivande abbrustolite sui carboni a lato strada.
Odore acre e persistente della vita meno affascinante e più
routinaria di tutti i giorni, dagli scarichi dei motori malcarburati
della città agli odori più 'umani' del villaggio.
TATTO: Strette di mano,
stretta di mano a non finire... con il tempo che ha queste latitudini
ha un valore molto relativo la gente, vuoi perchè gli interessa
veramente, vuoi perchè sei bianco, vuoi perchè non ha di meglio da
fare, ha ancora 5 minuti da investire per chiederti come stai, da
dove vieni o anche per presentarsi, spesso con 'cerimoniosa
solennità', così come avviene non appena ti trovi in presenza di
una qualsiasi forma di organizzazione sociale (villaggio, chiesa,
etc.).
UDITO: I clacson, la
musica e i motori della città. Gli animali, i bimbi che annunciano
'munu munu' al nostro passaggio, la campana della scuola di Aber,
ricavata da un vecchio cerchio in ferro di un auto. Poi la pioggia
battente dal cielo, I decibel sparati dai woofer delle casse fuori
dai 'locali' del trading center di Aber che dalle 5 di pomeriggio
alla mezzanotte ti fanno compagnia.
GUSTO: fritto, tostato,
salato, dolce. Un misto di tutto questo in qualsiasi pietanza in
tavola. Grande scoperta, il cuore di bue, ma non il pomodoro, un
frutto verde e grosso, con un cuore dolcissimo che si scoglie in
bocca.
Ecco, con un po' di
confusione, quello che adesso ci passa per la testa...
Per finire però ci è
di dovere un ringraziamento...
ai tre piccoletti,
Samuel, Francesco e Angela per averci fatto ridere e divertire in
questi giorni... e anche per averci insegnato alcune canzoni da bimbi
che ci torneranno molto utili.
Alle dottoresse
Maria Grazia e Caterina, al 'Piccio' il grande educatore/geologo/papà
Marco, perchè ognuno di voi, in modi diversi, state cercando di far
prendere coscienza alla gente di qui che ci si può sforzare di
inserire nel vocabolario africano anche qualche verbo che guardi al
futuro e non solo al passato!!!
E poi grazie per averci
ospitato qui da voi e portato in giro per un pezzettino d'Africa,
lontano, lontatnissimo, dai tracciati delle 'mandrie turistiche'
(senza offesa per nessuno si intende)!!!
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